Quando respiriamo mettiamo in azione uno dei principali muscoli del nostro organismo. Sostanzialmente vi sono due diversi modi di respirare che possono addirittura influire sul nostro stato d’animo, sul metabolismo e la postura: la respirazione diaframmatica (o addominale) e la respirazione toracica.
Facciamo una prova: poniamo una mano sull’addome ed una sul torace e sentiamo come avviene la nostra respirazione: se sentiamo alzarsi la pancia significa che stiamo effettuando una respirazione diaframmatica; se invece sentiamo espandersi e contrarsi maggiormente il torace significa che stiamo effettuando una respirazione toracica.
La respirazione ottimale in stato di riposo dovrebbe essere diaframmatica, mentre quella toracica dovrebbe essere utilizzata solo in quei casi in cui c’è bisogno di avere più ossigeno.
Vi sono numerosi fattori, naturali e non, che possono portare a modificare la nostra meccanica respiratoria:
- Una forma fisica non ottimale o uno sforzo prolungato ed eccessivo, il battito cardiaco in questo caso aumenta e si ha necessità di apportare più ossigeno ai tessuti. Da qui la necessità di un respiro più corto e affannoso.
- Uno stato d’ansia prolungato, in questo caso il diaframma tende a bloccarsi favorendo quindi una respirazione di tipo toracico
- Fumo, che riduce la capacità polmonare
- Sinusite, che comporta un restringimento delle vie aeree e quindi un maggiore sforzo per poter incamerare la giusta quantità d’aria
La respirazione toracica, proprio perché è una sorta di “respirazione di emergenza”, se usata sostanzialmente al posto di quella diaframmatica può portare a diverse problematiche:
- Problemi cervicali, dorsali o lombari: nella respirazione toracica vengono coinvolti molti muscoli collaterali (sternocleidomastoideo, gran dorsale e altri) costringendoli a lavorare oltre le loro normali attività
- Difficoltà di rilassamento: non riuscendo a rilassare i muscoli, risulta difficile ridurre gli stati ansiosi
- Problemi di digestione: il normale movimento del diaframma provoca una sorta di “massaggio” sull’apparato digerente; ciò non può avvenire se il diaframma risulta parzialmente bloccato e comporta un rallentamento delle sue funzioni.
- Favorire l’incidenza dell’osteoporosi: una corretta respirazione favorisce l’eliminazione degli scarti del metabolismo riducendo l’acidosi dell’organismo che favorisce l’osteoporosi.
Come imparare a respirare correttamente
Per respirare bene con il diaframma è sostanzialmente sufficiente mantenere una buona elasticità dei muscoli respiratori.
Per questo scopo possono essere sufficienti 2 esercizi: il primo che aiuta ad allenare la respirazione diaframmatica e il secondo che favorisce l’elasticità dei muscoli coinvolti in quella toracica
Primo Esercizio
Sdraiatevi supini con le gambe piegate
Posizionate una mano sull’addome e l’altra sul torace,
Respirate immaginando di dover riempire un palloncino nella pancia, facendo attenzione che la mano sul torace non effettui movimenti (se non minimi)
Inspirate col naso (circa 3 secondi) ed espirate con la bocca (circa 4 secondi)
Eseguite l’esercizio almeno 5 volte al giorno,
Le prime volte risulterà più difficile, ma con la pratica il movimento diventerà via via più naturale. Noterete inoltre che migliorerà anche la respirazione quotidiana.
Secondo Esercizio
L’esercizio è sostanzialmente identico al precedente: in questo caso però cercheremo di gonfiare esclusivamente il torace.
In questo modo forniremo elasticità ai muscoli respiratori del torace e miglioreremo l’ossigenazione di sangue e tessuti.
Occorre prestare attenzione a non inarcare collo e schiena.